Tra tasse e spending review, qualcuno ha dimenticato i nostri due marò
Foto: ANSA |
E’ molto plausibile che la crisi ed i suoi devastanti effetti abbiano distratto politica e palazzo. Tra gli americanismi vari che si fan chiamare fiscal compact e spending review, e numerose tasse in aumento (irpef e iva prime fra tutte), qualcuno dimentica che due nostri connazionali sono in terra straniera per aver commesso qualcosa (reato o no), in acque internazionali. Lo stesso diritto internazionale, almeno quello scritto, stabilisce che, in questa circostanza, i due militari siano giudicati nel nostro paese, che è anche il loro, sfortunatamente o per fortuna, come cantava Gaber. Giulio Terzi di Sant’Agata (l’unico che pare interessarsene) e Farnesina annessa, non farlo che ripeterlo da mesi, ma dei nostri due marò, qui nella penisola ahinoi non v’è traccia, tranne che tra le righe di qualche editorialista patriottico e accidentalmente isolato. E’ passato tanto, troppo tempo ed anche se le attenzioni sono tutte rivolte all’economia e al pareggio del debito pubblico, noto con rammarico e dispiacere, ancora una volta, la nostra debolezza in campo diplomatico internazionale. Non oso pensare, neanche per un istante, se la stessa malcapitata diatriba avesse coinvolto gli States o i cugini francesi. Ed anche se si tratta di due capi carismatici e democratici, parlo di Hollande ed Obama, qualcuno o qualcosa si sarebbe mosso. Il governo dei tecnici da aula magna, dei professori in cravatta tricot, entra alla seconda ora e si becca la nota. Seppure sia tendenzialmente contro le spedizioni punitive, credo che in questo caso occorreva forse far sentire la nostra voce e la nostra indignazione al mondo intero. Penserete che dovrei avrei altro a cui pensare? In effetti, sarà pure vero, ma se questo governo, che noi non abbiamo votato (mi prendo il lusso di questo sfogo seppur c’entri poco), è stato costituito per fare bella mostra di noi in Europa ed alla simpaticissima Angelona Merkel, non pensate che non debba far neppure figuracce di altro genere? E si aspetta, ancora si aspetta, come dal dentista. Ogni tanto qualche testata giornalistica pubblica un timido trafiletto, ma la vicenda pare che, a volte, sia caduta nel dimenticatoio. I partiti pensano a scannarsi cercando le alleanze a mò di battaglia navale o Backgammon e l’opinione pubblica seppur intimorita più da Monti che dall’imminente Cleopatra, ha perso nei meandri della disaffezione il suo spirito sagace di coesione. Facciamo allora noi ciò che è possibile dal piccolo della nostra (poca) importanza: sfruttiamo la rete, i social network e, per quanto ci sia possibile, i mass media ed invece di scandagliare su qualche blog a che punto sia la gravidanza della Fico o di Belen, facciamo una volta tanto gli italiani rigorosi. Mi consentirete una battuta. Se è il caso, facciamo pure una colletta per regalare a qualche diplomatico che conta, un biglietto aereo Roma/ Nuova Delhi, ed anche se non credo non possano permetterselo, magari li sproniamo. I due militari devono tornare nel proprio paese, quanto prima. Altrimenti pure loro, stanchi ed afflitti, intoneranno il celeberrimo versetto di Gaber: “Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo, lo sono!”
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