Il tramonto del Berlusca e l’alba dei grillismi

Il Punto.
La storia politica della nostra penisola sembra scandita da epoche che si distaccano tra loro di alcuni giorni, ma che preannunciano la loro agonia e un nuovo susseguirsi di un’altra a distanza di pochi mesi. Et voilà. Sembra passato un mese, ma in realtà ha meno di una settimana il video con il quale il Cavaliere ha appeso i voti al chiodo. E in terra di Trinacria avviene ciò che la sinistra desiderava ed ottiene compiaciuta: un centrodestra spaccato che apre la strada ai sinistri ed ai grillismi. Miccichè e Musumeci hanno raggiunto assieme il 40% dei consensi, eppure il Pd assieme al camaleontico e un po’ scarsino Udc, va al potere. E poco importa se Cancellieri, il candidato del Movimento 5 stelle, gli darà filo da torcere. Ci si accorge che solo ora inizia a cicatrizzare quella ferita del congresso pidiellino, che con una mossa azzardata, Fini e Berlusconi resero così amaro. E chi se ne frega se aveva ragione l’uno o l’altro: qui ci tocca sorbirci Bersani, che con un 25% striminzito va in tv a gongolarsi e ad urlare vittoria, pur avendo un partito in cantiere che già dai primi sopralluoghi mette in mostra le sue fragili impalcature. Hanno avuto paura di un centrodestra a larghe intese, di una scala variabile di vedute (che seppur vicine si mostrarono bipolari), ma che garantiva, seppur con qualche pizzico sul pancino, una tranquilla ed incondizionata egemonia elettorale. Ora il verdetto siculo rappresenta una sconfitta dovuta ad un capriccio puerile ma non sicuramente dei consensi. Se il tramonto del berlusconismo rappresenterà in un futuro prossimo  il new way del centro destra unito, da Angelino Alfano a Storace, che ben venga. E’ finita l’epoca dei belligeranti insipidi e facinorosi, c’è il centrodestra da difendere. Occorre fare in modo che la gente torni almeno a non essere spaesata, che non affidi all’antipolitica le sue speranze. Che il tramonto di Berlusconi dia vita a nuovi progetti partitici coesi e fruibili, non sia specchio dell’alba di un movimento antitutto e tutti, che da l’idea del disordine e della disaffezione politica. E’ ora di riprendersi il centrodestra, quello vincente.        

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