Ecco perché spero che Renzi perda le primarie.
(Reuters) |
A volte pare che i sinistri facciano di tutto per perdere quei pochi consensi che hanno raccattato dai delusi dall’evanescenza e dall’incompiuto del Berlusconi bis. Ovviamente, parlo di quei consensi che Grillo e antipolitiche varie non son riusciti a fare propri consegnandoli come pecorelle smarrite al brio e alla vitalità di Bersani e compagnia. Ebbene, accade che un giovane sindaco della città più bella d’Italia, si sogni un giorno si sovvertire l’immobilismo partitico dei vecchi DS, di aprirsi a nuove gerarchie meritocratiche, di sfrattare i vecchi soloni democristiani e non, che apriti cielo! Si smuove l’intero partito e i suoi derivati: D’Alema corre ai ripari come può, data l’età avanzata e gli acciacchi da capelli d’argento, i Franceschini boys fingono di non temere nulla, ma sim sala bim ecco che il segretario di ferro Bersani gli concede, dall’alto del suo fairplay politico, le tanto ambite primarie, che a detta di qualche politicante democratico sanno quasi di un favore, di una gentilezza che è stata concessa dal Pierluigi, cioè proprio a mò di uno sforzo. E ri-apriti cielo! Per timore che Renzi vinca, accogliendo il consenso dei delusi di centrodestra, questi sbarrano le porte delle primarie a chi non è del Partito Demodiktat, e dicono pure che è cosa buona e giusta. Alle vecchie primarie, in cui vinse Veltroni questo non fu fatto. Forse perché i nominati, dalla Bindi a Enrico Letta, non facevano tanta paura. Renzi non sarà mai uno di destra, almeno per adesso, ma il suo fare e le sue visuali, suonano ai vecchi compagni all’ombra della vecchia Quercia, come un allarme, qualcosa di fastidiosissimo di cui liberarsi. Ebbene, dopo le uscite di Colaninno e di Sereni, ovviamente contrari al Renzismo, pare che il partito sia disponibile alle primarie trasparenti, ma pur sempre rinchiuse nel fortino delle tessere. Cosa vuol dire? Che questi signori del PD che tanto criticavano l’immobilismo del Popolo della Libertà, attaccandone i veterani legati alla leadership di ferro del Cavaliere, stanno facendo la stessa cosa. Ed ecco perché spero che Renzi perda, una volta per tutte, queste primarie. Perché aprirà gli occhi; si renderà conto che in questo partito intriso di vecchi e saldi incastri non c’è voglia né tempo di aprirsi al nuovo. Si renderà conto, che dovrà prendere un’altra strada; che nel Partito Democratico prevalgono le lusinghe a Vendola ed alla sinistra radicale ed i corteggiamenti al moralismo di Di Pietro, piuttosto che l’apertura al centrismo e al moderatismo. Magari, s’accorgerà che il centrodestra allo sbando, ha bisogno di figure nuove ed irriverenti come la sua, per ripartire. Altro che Montezemolo o Della Valle: di un sindaco pratico e poliedrico, con tanta voglia di cambiare, inversamente proporzionale alla voglia di cambiare del suo partito. Magari.
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