Nel centrodestra troppi soloni per pochi saloni.


Fonte: ANSA

Ho notato, a chiare lettere, tanto, troppo accanimento non terapeutico circa le ultime esternazioni di Daniela Santanchè riguardo l’azzeramento del Pdl. Che non sia il massimo della simpatia e del chiarore politico, potrebbe anche essere condivisibile, ma ogni tanto, e soprattutto in questo caso, bisogna sentire ciò che si dice, piuttosto che chi lo dice. La lady di ferro, altro non ha detto, certo in modo un po’ plateale e a tratti plebeo, quello che va ripetendo da parecchi giorni l’altrettanto plebea, stavolta nel senso positivo del termine, Giorgia Meloni ed il suo “Ripartire da Zero”. Chi si scandalizza alle parole della vecchia pupilla di Storace e chi chiama in ballo il senso d’appartenenza di un partito morto o fa il tonto o è adagiato sull’amaca dell’agonia partitica. La Santanchè non ha detto un’eresia tantomeno ha bestemmiato, anche perché chi sposa un progetto di rinnovamento, al sol parlare di azzeramenti, rinascite, resettamenti non dovrebbe fare altro che acconsentire e gongolarsi. E’ vero: c’è chi condivide la Meloni e non la Santanchè, perché la prima è giovane, determinata, politicamente più impressionante. La seconda invece, ha già dato o forse ha dato veramente poco, ma comunque vuoi gli anni in più, vuoi qualche ruga seppur celata, è comunque o almeno spero, tramontata e poi, come già detto, non suscita molte simpatie e non si è mostrata sempre fedele ai progetti partitici cui ha aderito. Ma, ahimè non vedo troppo entusiasmo circa il volta pagina in generale, e non ne avevo visto, sinceramente e con rammarico, neanche quando nacque l’incoraggiante idea della Meloni. I soloni sono troppi e i saloni sono pochi. E per saloni intendo incarichi, nomine, presidenze e chi più ne ha più ne metta. Via le vecchie volpi da partito che siano del vecchio Msi, democristiani o vecchi Craxiani, il rinnovamento nel centrodestra s’adda fare! Almeno spero che l’intuiscano. Perché così come son messe le cose, qualcuno conserverà, sì, il suo posto nel partito, ma sarà un posto di un partito di seconda fascia. Anzi di Lega Pro. In teoria sono contro il disfattismo ma qui nella pratica c’è poco da disfare ancora. Una cosa però è certa: il futuro si costruisce dal presente, non dal passato dei soloni. Ma vado oltre. Se la Santanchè si fosse inclusa nella lista di chi va rottamato, avrebbe fatto un appunto ancora più ammirabile e degno di lode.   

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