B & B: Bersani sorprende tutti & Berlusconi stufa tutti, anche La Russa.
Il Partito Democratico ha indetto
le primarie per i parlamentari, che molto probabilmente si svolgeranno tra il
29 e il 30 dicembre tra una tombolata e gli struffoli che sono avanzati. E ci
si sente come a scuola, quando il tuo compagno di banco è nettamente più avanti
e tu sei lì inerme e pure molto arretrato.
Bersani c’ha preso gusto, ma mai come in questo caso, c’ha azzeccato
veramente: comincia il rinnovo della classe dirigente, e visto che, come avevo
già pronosticato, il PD sarà il primo partito d’Italia, non si può che essere
soddisfatti. Ma quanta pena il centrodestra.
Addirittura La Russa fonda il
Centrodestra Nazionale, tra un centinaio o poco meno di deputati e consiglieri
regionali, si dice soddisfatto ma traspare in lui un certo magone. Il 16
dicembre Giorgia Meloni incontra i suoi sostenitori per chiarire, ancora una
volta, la sua posizione in merito alle primarie delle “idee”, che suona male se
il partito in questione è il Pdl. E Alfano, che prima rodeva, oggi gongola un po’
di più: l’ultima dichiarazione del Cavaliere gli regala una possibilità, e
nella capitale si fa avanti il comitato per la sua candidatura.
Grillo ne caccia altri due dal
Movimento e deve pure sbrigarsi a raccogliere firme, altrimenti corre il rischio
di essersi preso una miriade di bronchiti per nulla, tra la nuotata sullo
stretto e i comizi al freddo. E a proposito di mari, che ne sarà di Monti?
Qualcuno non esclude la sua candidatura ed è questo che ha calato il desiderio
del Cavaliere, quasi come offeso da tanta mancanza di protagonismo. Monti e la
stampa estera lo stanno demoralizzando, e lui minaccia di non candidarsi più:
minaccia coloro che l’avevano implorato di ricandidarsi, s’intende.
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