Agli italiani il ritorno di Berlusconi fa più paura dei Maya.
Gli italiani sono più
ossessionati dalla futura candidatura del Cavaliere che dal responso
mitologico/distruttivo dei Maya. C’è chi guarda tutto questo con sospetto, chi
invece lo fa senza velata paura. Persino Grillo sembra più cauto, pare stia preparando
nuove carrellate di attacchi al suo amato “nano”. Ma quanto rode Alfano?
Sicuramente più della Meloni, che è in procinto di andare via, visto che dice
di voler veder cambiare il partito più putrefatto dello scenario politico
italiano. Che il Pdl cambi davvero come si auspica la biondina? Cosa difficilissima, se non impossibile.
Ma tra colonnelli e camaleonti,
ci siam scordati di Monti. Cosa ne sarà del Professore più odiato e stimato
della penisola? Qualcuno, intimorito anche di un suo soggiorno prolungato a
Palazzo Chigi, non giura che vada a casa. Il senatore a vita, può ancora dire
la sua, visto che senza leggi elettorali, Bersani e Vendola dovrebero
raggiungere il 40% dei consensi per vedere appena la luce di qualche
maggioranza.
Insomma ora mi tocca, pensieri
personali. Il primo sentore, è che senza una riforma elettorale questi faranno
ciò che più conviene loro. E direte che ho scoperto quasi l’acqua calda. Sarà,
ma sono curioso di vedere i prossimi vincitori, che suppongono siano nella coalizione
del duo Bersani/Vendola, giocare al corteggiamento lungo col terzo incomodo,
quel Cavaliere oscuro ultrasettantenne cui parlavamo sopra, che seppur con un
consenso risicato può sempre giocarsi le sue carte e tentare l’all in, con fiducie e alleanze della
sera prima. Berlusconi però con il Pdl ridotto così non va da nessuna parte.
Chi gli ha consigliato di candidarsi dovrebbe anche proporgli liste nuove di
zecca da affiancare al suo vecchio contenitore pseudoliberale: crescerebbero i
consensi, seppur di poco, ma fin tanto che basta.
Più o meno Fini e Casini, a
braccetto con Montezemolo, saranno come il pane sotto i fagioli: utili ma non
indispensabili. Insomma, Maya permettendo, il quadro è quasi definito, a meno
che gli italiani non scelgano Grillo in paranza o gli preferiscano
l’astensionismo. E non sono mai stato tentato così tanto anch’io.
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