Una zona rossa dall’imbarazzo. E di verde moralismo.
Basta
davvero poco per lasciarti dare del palazzinaro o dell’abusivista: metti in
discussione o esprimi qualche perplessità su un punto qualsiasi della legge 21 del
2003 ed il gioco è servito. Eppure io non ho mai avuto nulla contro lo stop all’incremento
demografico, tantomeno all’ eccessiva cementificazione in un territorio, specie
il nostro, ad alto rischio vulcanico, ma la pedanteria moralista ed
ambientalista è cosi obesa che non fa invidia neppure al cemento. Un fenomeno
datato e senza titoli di coda, quello di alcuni verdi, rossi, arancioni o arcobaleno,
che in parte figli di quello spirito moralista/ecologista “a giorni alterni”
tipico del bassolinismo e, se
vogliamo, dei “verdi prati alla Via Gluck” del Pecoraro-Scanismo più esasperato, negli anni, non ha risparmiato dai
propri sermoni piagnucolanti chi avesse osato definire, questa, una legge da “rivedere”.
Che
questo sia un territorio destinato a non crescere e non per colpa nostra, purtroppo,
lo si pensa da tempi non sospetti, ma che non sia stato fatto nulla dal quel
famoso 2003 per creare uno sviluppo produttivo alternativo all’edilizia e alla decrescita
demografica che ne consegue è, invece, un dato di fatto (o di “non fatto”, fate
voi). Del resto la legge 21, oltre a limitare l’eccessiva cementificazione, si
prefissava proprio il continuo scemare della “folla” demografica intorno al Vesuvio
in un territorio rosso, ed in parte giallo, ora allargato a 24 Comuni e a tre
quartieri orientali di Napoli. Pochi però hanno fatto i conti con la
speculazione edilizia e la carenza di investimenti e produzione nei nostri
territori che ne sono derivate. Il turismo ed il settore alberghiero, poi: è
roba da film. Il Piano Strategico Operativo che la Provincia di Napoli ha
redatto nel 2006 è ancora al vaglio per l’approvazione da parte della Regione
Campania, ma non disperate, dicono che il tempo è galantuomo e poi, caspita,
quel PSO è lungo 53 pagine: occorre del tempo per capirlo, non è mica un
romanzo di Faletti che si divora.
Intanto
aspettiamo, e se volete lamentarvi della legge 21, pensateci bene: tra i verdi cespugli
s’insidia ancora qualche reduce “ecologicmoralista” pronto a bacchettarvi.
Parola di un bacchettato.
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