I napoletani offesi dal Sole24Ore che credevano di vivere a Lilliput.


Come di consuetudine, il quotidiano finanziario italiano per antonomasia, al secolo “Sole24Ore” ha stilato la sua classifica sulla qualità della vita nelle città italiane. Il risultato? Se non ci fosse Taranto, saremmo pure ultimi, cornuti e quindi anche mazziati. Non che si volesse la Pole Position, anche perché sarebbe risultata truccata come una partita a tavolino, ma la bella Napoli si è offesa e pure parecchio di questo verdetto, che suona quasi come uno schiaffo sulle labbra e nell’orgoglio. Il quotidiano li ha beffeggiati, e loro si sentono sfottuti. Tranne me, che sono strano ed, a detta di qualcuno, un finto meridionalista che sotto sotto vuole pure il federalismo. Ma chi si è offeso credeva di vivere, fino a ieri, a St. Moritz?

Trovo populistica ed a tratti un pò retorica l'esternazione fatta da uno degli offesi, lo scrittore Erri De Luca,che ha tirato in ballo sorrisi, vitalità, le nostre bellezze paesaggistiche e culinarie. Insomma, atteggiamenti di appartenenza forzata alla "Sole, pizza e mandulino" e fratenalismo gratuito che a mio parere non aiutano a migliorarci. Non c'entrano nulla Sorrento e Capri, tantomeno gli struffoli. Napoli è invivibile, punto. Il dato del Sole24Ore dovrebbe, invece, far riflettere su cosa si possa fare per cambiare le cose. Le bellezze geografiche non alterano le qualità della vita: bello il lungomare Caracciolo, se potessi farti anche un tuffo sarebbe ancora più bello; le salsicce coi friarielli sò buone, ma se passi in fase digestione a via Marina le rigurgiti. E quindi anche la gastronomia centra poco.
Se noi siamo quelli che vogliono migliorarsi accettando le critiche e gli sbagli che ben venga offendersi. Ma se noi siamo solo tutti fratelloni "pizza e mandulino" e non facciamo nulla per migliorare la città più bella d'Italia, mi faccio da parte.

Io trovo costruttive e non poco le critiche che ci vengono fatte se invogliano ad un miglioramento. E noi ne abbiamo proprio bisogno. Abbiamo i rifiuti tossici a un passo da noi, il comune di Napoli è in deficit di bilancio, paghiamo la spazzatura e non abbiamo ad oggi un termovalorizzatore idoneo, non abbiamo una rete di trasporti che ci collega a Napoli: scetammece! piuttosto che dirci "comme simme bell"! 

Il Sole 24 Ore è un quotidiano economico e finanziario, non parla di bignè e panzarotti. Esamina i fattori della crescita e dello sviluppo urbano e stila classifiche. Sono esperti di bilancio ammistrativo, non salumieri. E non tanto Ischia, Capri e gli struffoli migliorano la qualità della vita nella nostra città, ma le risorse economiche e di sviluppo che essa ci riserva. Ma il bello di noi napoletani è proprio questo, offenderci e unirci anche quando è superfluo, anzi proprio in quei momenti un cui andrebbe fatto un mea culpa e denunciare la diffusa inciviltà e la malapolitica che ci circonda. "Scurdammece o passat, simme e Napule, paisà!" ma mai in questi casi. 

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