Maresca non basta al centrodestra: analisi breve di alcuni errori


1994. Avete presente l'invincibile macchina da guerra di Achille Occhetto? Faceva paura a tutti, eppure fu sbarazzata da una corrente liberale, nuova anche se "non tanto", che avrebbe di lì a poco cambiato - in peggio - le sorti della prima Repubblica, aprendo di fatto la strada alla seconda. Per un attimo, a Napoli, anch'io, come tanti, ho pensato che un vento nuovo potesse trascinare via l'armata Manfredi, con le sue 13 liste al seguito, ed aprire una nuova esperienza. Ma, come nel 1994, il candidato a sindaco era l'unica cosa nuova. Maresca ha, probabilmente, pagato lo scotto di una destra autoreferenziale, ostaggio di vecchie logiche e di vecchi elefanti. Il suo salto in avanti è un salto nel vuoto, anche se si dice soddisfatto del risultato raggiunto. 

Il primo passo falso furono quei 60 secondi di ritardo che costrinsero la commissione prefettizia ad escludere la lista Prima Napoli: seguì l'esclusione di altre due, ma oramai i giochi erano fatti. Di certo non ha neppure giovato l'increscioso episodio della lite Diodato/Nonno in FDI, alla vigilia della presentazione delle liste, con la fuoriuscita del primo, che poi non si è neanche più candidato. Risulta, peraltro, alquanto complicato riuscire a capire dove sia stato dirottato il consenso leghista napoletano (come suonano male questi due aggettivi, uno dietro l'altro).

E non si può neanche escludere, in definitiva, che Maresca non abbia pagato lo scotto dell'esperienza recente, non proprio rosea, di un PM prestato alla politica: la porta girevole tra procura e comune, stavolta si è incastrata, ed il malcapitato Catello è rimasto ingabbiato in colpe non sue. A rendere tutto più amaro sono le parole, giunte in serata, del segretario leghista Matteo Salvini che non è proprio un maestro dell'autocritica: prima ringrazia tutti coloro che si sono candidati nelle coalizioni di centro/destra, poi capitola, ammettendo che i candidati presi dalla società civile non hanno funzionato e che bisognava sceglierli prima. Non credo, o voglio sperarlo, includesse tra questi Maresca: era veramente difficile trovare un candidato migliore, anzi probabilmente il centrodestra ha guadagnato terreno grazie al suo profilo (Maresca supera le liste di 7.593 preferenze); non oso, infatti, immaginare la debacle di uno qualsiasi tra gli elefanti della destra napoletana. Urge resettare tutto. 

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