C’era una volta il democristiano Pier. Ed il missino Gianfranco


Questioni tramontate oramai. Chi oggi parla di ideologie parla demagogicamente e nostalgicamente di un mondo politico sull’uscio della porta. Ebbene, non  solo i vecchi missini sono le pecorelle smarrite dell’elettorato peninsulare, da oggi hanno un nuovo compagno di banco: i vecchi e beneamati democristiani. Anni fa negli slogan elettorali del Pierferdinando nazionale suonava impetuoso il richiamo ai valori familiari, ad una vera o presunta autodeterminazione cattolica, al rilancio della sagrada familia e robe simili. Ora, vuoi perché il mondo è cambiato, vuoi perché assieme al mondo è cambiato anche il consenso, Casini si riempie la bocca di spread, di asticelle finanziarie, di eurobond: forse si è abbonato al Sole 24 Ore, o se è vera la teoria della conduzione termica dei corpi, sarà la sua vicinanza al cocente Mario Monti. Insomma, a Casini Giannino gli fa un baffo. E non sarebbe una cattiva idea. Ma che ne sarà dei suoi vecchi e ancorati democristiani? Avranno già storto il naso o sono cambiati pure loro? Una gran bella fetta di loro andrà a votare sicuramente il Pd ma cambierebbe davvero poco viste le aperture e gli accordi sottobanco nonostante lo sprucido Vendola si mostri scettico; altra fettina è sempre tentata dall’apertura al centrodestra, ma forse rientra in quella spirale di indecisi che, alla fine, si rivelerà fondamentale. 
Spero con tutto il cuore che non facciano la fine dei colleghi di reparto futuristi, che al confronto, le pecorelle smarrite bibliche erano una piccola manciata. Tra le liste pugliesi concitate e tra quelle napoletane “Bocchinizzate”, i vecchi leoni missini certe cose non le hanno proprio mandate giù. L’elettorato, specie quello post fiamma tricolore, vuole connotazione e posizione caro Gianfranco, altro che mosse da dama o da riparazione di caldaia. Ma tu l’hai capito, altroché se l’hai capito: Fli ha perso in meno di due anni le vecchie percentuali di cui godevano i timonieri uscenti dal Pdl, ora sfiora l’ 1%  e chissà che non scenda ancora. Pierferdinando e Gianfranco, mai così vicini, mai così lontani (dal loro elettorato).   

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