Io che rivolevo Napolitano, ora chi potrei volere? Non lo chiedo alla Lombardi


Il tuo prossimo Presidente della Repubblica, potrebbe pure essere il tuo edicolante sotto casa. Purtroppo o per fortuna, così non sarà, o meglio non lo è mai stato sino ad ora, e nessuno sembra voler cambiare rotta. Il Movimento 5 Stelle si è divertito a giocare con le Quirnarie, che hanno deciso, alla fine, Milena Gabanelli, la giornalista di Report che si è detta commossa ma sopravvalutata.

E se sentirsi sopravvalutati, in realtà equivale a dire “non me l’aspettavo”, nessuno dei passati Presidenti si è sentito sottovalutato: votare il presidente della Repubblica è un po’ come votare il Papa, e se è vero che una candidatura non si crea ma al massimo si distrugge,  la Gabanelli può stare tranquilla, e con lei Romano Prodi, Massimo D’Alema, Rodotà e quanti altri sono stati nominati o bruciati, fate voi. Giorni fa, parecchi a dire il vero, mi ero augurato una riconferma di Giorgio Napolitano, ed ora che sembra lontanissima quest’ipotesi, sono tentato di darmi alla critica Cinematografica, con tutto il rispetto per Marzullo.

Anche perché essere superpartes, al giorno d’oggi, non è semplicissimo: Re Giorgio, non solo lo era, ma non ha mai rasentato partismi fastidiosi e diagnostici. La Gabanelli mi sta pure simpatica, e credo sia anche anni luce più praticamente politica di Romano Prodi. Ma quando si fanno pronostici di tale portata, specie se si escludono Pd e Pdl, tutto sembra sia aria fritta. Berlusconi e Bersani non hanno nessun interesse a non votare il Presidente già dai primi scrutini, e qui l’ombra di Massimo D’Alema emerge dispotica e nitida.

A meno che non incappi in qualche radio, quando sei nel bel mezzo del traffico cittadino e ti ritrovi la Lombardi che vuole svecchiare tutto e tutti, persino il Presidente della Repubblica. “Ma non si può fare, è scritto nella Costituzione”, gli fa notare la speaker. E’ in quel momento che cambi frequenza stizzito e persino le Las Ketcup con Asereye ascolteresti volentieri. 

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