Il comico Siani e la tragicommedia Pompeiana.
Troppi "imbucati": è la motivazione con la quale è stato annullato lo show che l'attore cabarettista napoletano Alessandro Siani avrebbe voluto offrire agli Scavi di Pompei per risanare in parte le casse della Soprintendenza e per sostenere gli stipendi del personale. L'incasso dalla vendita dei biglietti sarebbe ammontato a 20mila euro: 15mila euro destinati al fitto della location - lo spazio tra la Palestra e l'Anfiteatro -, il resto agli stipendi del personale (ANSA).
Esistono storie in cui,
purtroppo o per fortuna, i personaggi vengono pescati dai più disparati generi
teatrali per poi essere prestati come protagonisti alla commedia tragicomica o
alla vera e propria tragicommedia all’italiana. Accade così che un comico
eccellente come Alessandro Siani si sia ritrovato, suo malgrado, a recitare la
più saggia ed autorevole delle parti seriose nella tragicommedia pompeiana,
andata in scena, con lo stupore di tutti, ad un suo spettacolo che, almeno alla
vigilia, sarebbe dovuto essere uno di quelli dalla comicità esilarante. Come sono
andate poi le cose lo si sa ed è accaduto che quello che fino a ieri era
conosciuto come il più simpatico dei comici partenopei del momento, ha deciso
per un attimo di smettere di sorridere e di far sorridere, eppur facendolo,
anche nell’ inedita sua parte seriosa, si è dimostrato impeccabile. O almeno,
ugualmente da applauso. Gli scavi di Pompei sono rovine romane, lo sanno tutti,
ma non tutti sanno che l’organizzazione del suo spettacolo, invece, è finito in
rovina in pieno stile contemporaneo. C’è qualcosa che, oltre ai recenti crolli,
contribuisce in ugual misura alla sciagura dell’immagine di uno dei siti
archeologici più prestigiosi al mondo. Ed anche se a Pompei nel lontano, ma non
poi tanto, 1972 i Pink Floyd non suonarono per l’occasione la famosissima
“Another brick in the wall”, chissà cosa penserebbero oggi Gilmour and company,
di tutte le crepe nei bricks pompeiani. Ma qualcosa in quella calda sera di
sudore ed imbarazzo, oltre al possibile risarcimento, pare si sia salvata.
Siani, ne esce alla grande decidendo di devolvere ugualmente i 20.000 euro che
aveva promesso alla Soprintendenza ed ai lavoratori del sito archeologico:
“Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli” avrebbe detto al suo posto un Alfieri,
idolo incontrastato della tragedia tutta nostra, stanco ed ultracentenario. E
Siani ha voluto, certo non con la stessa enfasi del genio astigiano, ma è
riuscito comunque a volere, nonostante i generi teatrali si siano un tantino mischiati.
Potrei azzardare anche il titolo di tutta questa storia, ma “Benvenuti al Sud”,
se non erro, è già stato utilizzato dall’ottimo Siani e poi forse, correrei il
rischio di tuffarmi nel qualunquismo. Ed essendo in pieno agosto, preferirei
tuffarmi altrove. Meglio lanciare questa tragicommedia pompeiana senza un titolo
ma con i titoli, quelli di coda. E più in fretta possibile. A volte un comico
riesce ad essere più giusto e manierato di chi comico non è, o almeno non lo è
di professione. Il Principe Abusivo
dei megaschermi, è diventato Principe e basta. E mentre Totò lo era della
risata, lui lo è stato in momenti in cui di ridere ne era passata la voglia.
fonte foto: Internet |
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